lunedì 31 dicembre 2012

MEGLIO UN'AMANTE GIOVANE, BELLA E FLESSUOSA

Partire é la più bella e coraggiosa di tutte le azioni. Una gioia egoistica forse, ma una gioia, per colui che sa dare valore alla libertà. Essere soli, senza bisogni, sconosciuti, stranieri e tuttavia sentirsi a casa ovunque, e partire alla conquista del mondo. 

                  Alla partenza con il mio jet personale.....poco credibile non è vero?
 Chi di voi, almeno una volta nella vita, non ha avuto un impeto di sdegno, se non di terrore, quando ha dovuto abbandonare un'oggetto che lo ha accompagnato per molti anni? Questo oggetto è stato rivestito di poteri taumaturgici, portafortuna. Chi di voi che va in montagna abbandonerebbe il suo zaino che lo ha accompagnato in molte ascensioni, in discese pericolose, in arrampicate su vertiginose pareti? Spesso portiamo con noi piccoli oggetti, veri e propri totem protettivi, la cui sola presenza ci permette di affrontare con cuore leggero ogni contrarietà. Ecco, anch'io ho dovuto sottostare a questa legge...
Sinai, cosa dire, sto sempre qui. Ormai è la mia casa, mi muovo come se stessi nella mia camera da letto. E’ però una stanza che mi ormai mi sta stretta, forse dovrei cambiare zona. Credo che sia una cosa estremamente necessaria perché questa sicurezza mi potrebbe essere dannosa, se non addirittura fatale. Man mano che passano gli anni, man mano che la mia forza e la mia resistenza  inesorabilmente diminuiscono, tanto più aumenta la mia sicurezza e la fallace considerazione sulla mia  capacità di affrontare qualunque situazione possa improvvisamente presentarsi. Ma quando poi sono lontano dal Sinai mi rendo conto che non è così.  Poi ora sono immortale, ho una nuova bicicletta. Il mio caro vecchio velocipede è andato in pensione.
                                La mia vecchia bici sulla cima di monte Calvo
La mia amata nacque nel 1976 e l'ostetrico fu il mio amico Franco Cheli, titolare di un negozio di bici a Barete. A quel tempo non esistevano le mountain bike, quindi ci facemmo costruire un telaio e applicammo dei cambi particolari, posizionammo le leve del cambio sui manubri ( le leve erano fatte per il tubo inclinato), la fornimmo di ruote particolarmente robuste e VIA per le montagne, boschi, deserti. Durante gli ultimi tempi  ha iniziato ad accusare vari acciacchi, vari malanni hanno afflitto la sue gambe e le sue braccia. Il suo cuore che ha battuto all’unisono con il mio per vari decenni ora ha deciso di cessare di pulsare. E’ stato duro ammettere che era ormai ora di pensionare una cara amica, anzi un’amante, che mai mi aveva tradito, anche se molto gli avevo chiesto.
         Con la mia amata carica di sci, zaino e scarponi in una escursione sci-bici-alpinistica
      
Prima di cercarne una più giovane, ho pensato molto di andare in pensione insieme a lei. Sai che bello pedalare  lungo il mare, al tramonto, in pianura, lentamente, assaporando insieme la brezza fresca portata dalle onde, dopo anni di fatiche sulle più alte montagne, sui deserti più ardenti, sulle gelide lande, tra la neve e la sabbia.
                 Dalle Alpi alle piramidi.....con la mia adorata....
Le mie gambe e le sue ruote sono nella medesima situazione, i miei muscoli non sono in uno stato migliore dei suoi raggi e dei suoi assi, la sua catena non è più resistente dei miei quadricipiti, quindi perché trovare un’amante più prestante? Sarei poi stato all'altezza di soddisfare le sue giovani brame?
Un giorno vado dal mio amico Franco, nel suo negozio di bici, anzi, nel suo ospedale, dove tante volte avevo portato la mia fedelissima per tentare di curare amorevolmente i   suoi malanni al ritorno dai miei viaggi.
                                      testo la mia nuova bici
Lì una mora bellissima, gambe robuste , braccia affusolate mi ammicca. La sua schiena è scura, abbronzata, flessuosa, come resistere? Torno a casa con la mia nuova amante e la nascondo in cantina, lontana dal garage dove parcheggia l’ormai canuta e malandata signora. Non voglio che la veda.
                                         L'ultimo viaggio con la mia vecchia bici
La domenica stessa smonto l'amata, la lavo, la ungo, gli do una nuova smaltata, come se stessi lustrandola per una nuova avventura insieme. Gli rifaccio un lifting accurato, sistemo la sua sella, cambio  e rinnovo tutti i suoi fili e la relego al mare senza dirgli nulla, nascondendo il tradimento che stavo perpetrandole.
Ormai è utile solo per passeggiare, il suo cuore non resisterebbe all’ultima salita…che tristezza. Ma io ho una giovane puledra che mi aspetta, non vedo l’ora di essere da lei, pur con il cuore triste nella certezza di aver tradito una fedele compagna. Solo dopo aver trasportata la malata lontano, e sicuro di non esser visto, oso salire sulla mia nuova compagna.
                           Con la mia giovane amante sulla cima di monte Ocre
La provo subito sui sassi di monte Calvo, poi sul Terminillo, scendo con lei a rotta di collo tra le valli di m. Ocre, dal Velino. Le sue giovani gambe sono la cosa più bella che abbia mai visto. Le sue molle sono come cuscini di piume, i massi diventano dossi nevosi,  dune sabbiose.
           Sulla cima di monte Calvo.....il tradimento è perpetrato
 I suoi ingranaggi mi fanno salire senza fatica……

ed ora sono davanti al deserto con lei….ma non posso dimenticare le alluvioni dell’hammada Rbat, il fiabesco Madsus, il terribile wadi El At, la montagna da cui si vede tutto, il Toubkal, le valli, le creste, le cime e le bufere dei nostri monti….insieme alla mia rossa, vecchia amica.


Parto con la certezza che anche quest’anno il deserto mi riserverà qualche  sorpresa. Attendo con ansia quel momento per affrontarlo, per imparare, per sentirmi vivo, libero….ma non potevo sapere cosa…..(le foto sono dei fotogrammi del filmato della prima uscita nel deserto con la nuova bici)
Tanto per far conoscere il deserto alla mia bici faccio un giro dentro il Crogiolo. Mah!!!….ora il Crogiolo è solo un giro per sciogliere i muscoli. Quanto tempo è passato ….questo intendevo.

 Devo comunque stare attento. Più di dieci anni sono passati dalla prima volta che mi confrontai con questa piana disumana e non sono più lo stesso. Il tempo passa. Solo per il deserto sembra  immutabile. Presto la costa scompare.

Mosche fastidiose volano davanti il mio viso e mi seguono imperterrite nonostante che tenti di seminarle accelerando il ritmo di pedalata.  


 Poi, appena inoltratomi nel Crogiolo, miracolosamente scompaiono. Già, succede sempre così. Nel Crogiolo, di giorno, neppure una mosca ha il coraggio di sfidare la sua sottile e rovente aria, tutto è fermo, morto. Quando il ronzio  immonda di nuovo il silenzio perfetto del deserto, semplicemente significa che il sole è al tramonto.


 Pedalo agevolmente lungo il bordo sn di uno wadi appena accennato, su   piccole rocce nere che però non danno più fastidio alla mia schiena grazie alle forcelle ammortizzate.  Le zone più scure degli wadi sono le zone più facilmente pedalabili.

Li il terreno è più compatto, le brecce sono più grandi, ma cementate in una base sabbiosa dura come cemento.

Passo su zone di sabbia mobile alternata a zone più solide, a brecciolino bianco e a terra rossa come il fuoco che dardeggia sulla mia testa alle 14 del pomeriggio e con 49 gradi all’ombra.
              Un mosaico di una parte del "Crogiolo"
Non posso fare a meno di ricordare quando, spaurito ed inesperto ciclista, spinsi la bicicletta inservibile lungo questo infernale tragitto con 59 gradi all'ombra, e con i crampi che tormentavano la quasi totaltà dei miei muscoli impedendomi di procedere ( leggi, in questo stesso blog, nel mese di aprile:   "PRIMA TRAGICA USCITA IN BICICLETTA").  Ora nulla mi da più timore, so dove devo andare, dove arriverò, quanto devo faticare, quanto tempo mi necessita per traversare la maledetta vallata, quanto è il limite della ma resistenza a queste estreme condizioni climatiche.  All'orizzonte le montagne sembrano non avvicinarsi mai, pur se pedalo ormai da decine e decine di minuti.


Più mi avvicino, più loro sembrano allontanarsi. Un villaggio di case di cartone è stato eretto sotto le montagne al bordo del Crogiolo, ma lo sapevo. E’ una zona abitata in maniera semipermanente. Mi fermo al centro della valle. Sono arrivato alla pista. Ora non mi serve più la forcella ammortizzata.

Mi accingo a ruotare la leva che si trova sulla forcella e che serve per dare più o meno resistenza alle molle dell’ammortizzatore. Maledizione!!!! E’ scomparsa. Come avrà fatto a sganciarsi dalla sua sede?  Ecco per lei il primo regalo del Crogiolo.


 La giovincella ancora non sa cosa deve e dovrà affrontare.  km  e km di piccole rocce saldamente fissate sul duro terreno, le vibrazioni infinite delle ruote, hanno allentato la leva che con un ultimo sobbalzo, si è persa chissà dove. Non è un gran danno, comunque.


 Certo, non posso passare continuamente da una posizione di blocco dell’ammortizzatore a quella più leggera, ma tant’è!! E’ inutile rammaricarsi. Mi fermo e con la pinza riesco ad arrivare alla vite interna e la fermo in maniera che l’ammortizzatore sia in posizione di blocco. Ora la mia ammortizzata giovane compagna dovrà sapersi comportare come la mia adorata, vecchia bicicletta. Ora dovrà essere in grado di resistere a tutti gli urti senza utilizzare le sue molleggiate gambe. Speriamo che regga.....Speriamo che regga anche la mia schiena……….

Giro per un po,mi avvicno alle montagne dove si annida un villaggio semipermanente e poi mi dirigo a dx,

verso delle strutture in muratura che però sono quasi sempre abbandonate. Entro nello wadi El At, mi immergo nelle sue rosse sabbie.


Dei cammelli oziano sotto un sole impietosi e si confondono nel deserto, sembrano pietre rotolate dai monti.

Arrivo ad un bivio. Da lontano noto un cartello che non avevo mai visto. MI avvicino. Ci sono due frecce che indicano la direzione delle due strade e sotto le frecce c’è un’indicazione IN ITALIANO.

Sotto la freccia dx è scritto : PER DI QUA, sotto la freccia sn: PER DI LA.  Certo che è molto utile questa indicazione. Sicuro che ora non mi perderò più!!!!
Torno indietro con negli occhi il sole rosso vermiglio del tramonto. Anche quest'anno sono pronto per nuove avventure insieme alla mia  giovane amante. Sono felice….

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